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Come dico nel video il verso più importante di questa canzone meravigliosa è che (in amore) spesso capita che il vincitore si prende tutto e l’altro perde tutto. Beh vediamo cosa succede in finanza. Negli episodi succitati, c’è sempre un Banco (Banca..) che vince, piccolo o grande che sia.

Chi perde tutto invece è sempre lo stesso soggetto: il cittadino investitore, il piccolo o grande risparmiatore inconsapevoli dei rischi che si nascondono dietro i rendimenti promessi inizialmente. Illudersi in senso contrario, sarebbe come andare in un casinò pensando di sbancarlo. O pensare che le lotterie a premi nazionali siano giochi equi per il cittadino.

il Banco vince sempre anche nei casi peggiori: l’Argentina ancora esiste; la Parmalat pure. Il truffatore Madoff (quello americano) è in galera è vero, ma risulta che la moglie viva in una villa del valore di “appena” 3 milioni di dollari. Le banche che sono fallite in Italia a fine 2017 sono finite in altre banche. Gli Istituti che hanno venduto diamanti o fondi immobiliari che sono scesi del 70% a poveri pensionati.. sono ancora più grandi di prima. E nessuno, ma proprio nessuno è finito in galera, anzi in molti casi si sono contati bonus a nove zeri.

Dall’altra parte sono rimaste macerie o ceneri di risparmio tradito. Per approfondire il tema rimando alla puntata di Banchitarra “DIAMANTE”, dove parlo anche dei soggetti che più tipicamente sono vittime di truffe e manipolazioni finanziarie. Ma se “the winner takes it all” – il vincitore si prende tutto, non è detto che per forza il perdente (cliente) non debba portarsi a casa mai niente.

Esistono due modi per raggiungere un “equilibrio”. 1.Dedicare il tempo necessario a scegliere i propri investimenti 2. Farsi consigliare da consulenti abilitati e certificati Non sono tra essi alternativi e non ne esistono altri. Il primo paradosso lo spiego anche nel video: assurdo dedicare più tempo alla scelta di un telefonino che alle decisioni di come gestire i propri risparmi e amministrare il proprio patrimonio. Per il punto 2 la situazione è ancora più assurda.

Nel momento, miracoloso e raro, in cui ci si decida a uscire da casa per recarsi in banca, in genere ci si affida al primo che ci apre la porta: poco importa se fino al giorno prima questo soggetto abbia fatto solo il cassiere, o abbia pulito i pavimenti, o abbia spedito qualche pacco o raccomandata; purché intorno ci siano quelle quattro mura, che ci fanno sentire tranquilli; qualche parolina magica sui quadri appesi come “sicuro”, “garantito”, “certezza”, “felicità” e ci sentiamo subito coccolati. Invece quello è il momento in cui ci gettiamo nelle braccia del nemico. Esiste un mondo, ancora piccolo ahimé, dove per fare il lavoro di consulenza finanziaria e patrimoniale occorre superare degli esami molto difficili.

Il primo livello di selezione (Consob) autorizza i consulenti finanziari a fare il proprio lavoro e successivamente vigila su esso. Poche migliaia rispetto alla totalità di chi lavora dietro uno sportello. Tra essi ce ne sono alcuni che si sottopongono volontariamente a certificazioni molto più avanzate, che richiedono ulteriori prove sia scritte che orali da superare ma soprattutto una formazione obbligatoria e continua per tenersi aggiornati su tutti gli argomenti toccati dalla nostra attività.

Ad oggi il livello più alto di competenze certificate in Europa è rilasciato dall’organizzzione EFPA (European Financial Planning Association), totalmente distaccata dalle banche, non governativa, con sede a Londra. Per chi volesse approfondire, il sito in italiano è www.efpa-italia.it. Ah …quasi dimenticavo. Io sono un professionista certificato Efpa.

Buon ascolto!