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Queste canzoni degli anni 70…spesso narravano di tradimenti di “letto” mentre la testa andava su un’altra persona.. mi viene in mente il capolavoro dei Pooh “tanta voglia di lei”, e chissà magari sarà oggetto di un’altra puntata di Banchitarra. 

Il paragone con la finanza, mi rendo conto … è un pò forzato però quante volte abbiamo pazze idee quando ci occupiamo dei nostri soldi. E’ un problema continuo, che ci porta a fare errori salvo poi pentirsi subito o quasi subito dopo. Sono errori che, come nell’amore, dipendono da una condizione che nessuno di noi può eliminare: il cuore.

L’emotività è il principale nemico delle decisioni razionali; in amore questa può essere un forte propellente, anche se, come dicono queste canzoni, anche per episodi fedigrafi e di tradimento. Ovviamente, è un propellente verso l’autodistruzione nel caso l’amore crei le ferite che prima o dopo tutti conosciamo. Nella finanza, l’emotività è esclusivamente un elemento di disturbo.

La sua influenza è talmente tanto forte, che esiste un filone della psicologia che si occupa esclusivamente di approfondire la natura degli errori che si fanno nelle decisioni di investimento e si chiama FINANZA COMPORTAMENTALE. Si tratta di quella lunga serie di “schemi” (c.d. BIAS MENTALI) che il nostro cervello costruisce per arrivare alle scelte sul denaro.

Vi sono diverse tipologie di BIAS, ed uno è quello di cui parlo nella mia puntata di Banchitarra. Quello di “Ancorarsi” a valori e convinzioni che non rispecchiano più la realtà è un tipico esempio di schema mentale “euristico”, ovvero per definizione irrazionale e basato su intuizioni e analogie. E’ incredibile come questa canzone spieghi sia pure del tutto inconsapevolmente, uno degli errori più comuni che esistano nelle scelte di investimento. 

Purtroppo molti risparmiatori sono ancora legati in modo letteralmente SENTIMENTALE al rendimento che i titoli di Stato offrivano negli anni 80. Cedoloni a doppia cifra che, se da una parte erano illusori perché l’inflazione era alta, in alcuni casi rappresentavano con la lira un vero e proprio doppio stipendio. (Ne parlo anche in un’altra puntata di Banchitarra). La maggior parte degli italiani, complice una educazione finanziaria inesistente e una informazione a dir poco scarna sull’argomento, per tutti questi anni e fino ad oggi, sono andati avanti con la convinzione che buoni postali della nonna, libretti del tesoro e titoli di Stato ed obbligazioni fossere sinonimo di poco rischio e alto rendimento. E perciò “fanno l’amore con loro, pensando di stare ancora insieme a te (il rendimento)”

Oggi le cose si sono invertite e molto spesso accade esattamente il contrario: a un basso rendimento corrisponde un alto rischio (nascosto) e anche alti costi (nascosti). Pertanto si evidenzia in tutta la sua pericolosità il fenomeno sopra citato dell’ancoraggio mentale, e soltanto affiancandosi a un esperto della materia (il consulente finanziario certificato) è possibile evitare di prendere strade cosi subdole e scivolose. Non solo per questo, ma per tutte le altre tipologie di errori comportamentali, confrontarsi con un consulente anche se ci si ritiene (magari a ragione) degli investitori “navigati”, diventa fondamentale per ridurre l’influenza della EMOTIVITA’ nelle nostre decisioni di risparmio e investimento.

Buon ascolto!

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