n questo periodo e più che mai veniamo letteralmente inondati di proposte di tutti i tipi, su tutti i canali disponibili dal telefono ai giornali fino ai telegiornali, per non parlare del mondo dei social. Allora le persone dicono di voler vedere i fatti. Tuttavia, io noto uno strano paradosso: più si chiedono fatti, e più si ottengono parole.
Questo è secondo me, perché in Italia si è alzata moltissimo la soglia di diffidenza nel prossimo. Un vero e proprio scudo invalicabile rappresentato dalla paura di essere raggirati, manipolati e truffati. Da una parte ciò è una dote; purtroppo più si fanno avanti le diseguaglianze sociali e più aumentano i tentativi di truffa. Perciò è utile avere gli scudi alzati per tutelarsi da queste cose.
Il problema è che, come diceva un vecchio proverbio “si può rimanere chiusi in casa per evitare di prendere un raffreddore, ma non è detto che si viva meglio”. Uno dei campi dove questi scudi sono più alti è quello della consulenza finanziaria. Anche qui è comprensibile, dopo ciò che è accaduto negli ultimi anni. Da qualche anno, la legge sottopone i risparmiatori a un rischio ulteriore: partecipare direttamente alle difficoltà della propria banca.
SI chiama BAIL IN. Se la tua banca va in difficoltà, tu rischi di averle con lei; ciò, a seconda di come hai utilizzato il tuo patrimonio all’interno di quella stessa banca. Avete sentito qualcosa in tal senso? E’ stato spiegato bene sugli organi di stampa, in tv? Parole… parole… parole. No, non è la canzone di Mina (che comunque Banchitarra sa suonare molto bene), è quanto afferma Gary Cherone in questo capolavoro anni 80: oltre le parole, servono fatti, e l’educazione finanziaria è un fatto. Purtroppo come in tante altre circostanze della nostra attualità, questo ponte è sempre il più difficile da attraversare: passare dalle chiacchiere alle proposte concrete.
Buon ascolto!