
Pubblicato su Kleros Magazine n. 9 del mese di Ottobre 2021 –
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Avete mai pensato al testamento?
Cosa molto importante: decidi tu per i tuoi beni nel futuro. Qualcuno, però, giustamente potrebbe chiedersi: “ok, ma quando quel testamento verrà pubblicato, una cosa è sicura ….io non ci sarò più…chi mi assicura che le mie volontà verranno osservate per bene?”
Eh già domanda legittima …. ma tranquilli, la legge ha pensato anche a questo: si chiama “esecutore testamentario” e ne parliamo con Alba.
Ciao Alba, proviamo a spiegare a chi legge chi è l’esecutore testamentario?
Certo. Si tratta, molto semplicemente, di una persona di fiducia, nominata dal testatore, a cui viene attribuito il compito di prendersi cura della esatta ed effettiva esecuzione delle ultime volontà del defunto. La figura dell’esecutore testamentario è regolata dagli articoli 700 e ss del nostro Codice civile e leggendo bene il dettato normativo già si può intuire la grande responsabilità riconducibile a questo ruolo.
Chiarissimo … scrivo il mio testamento, esprimo le mie volontà, e indico anche chi si dovrà occupare della sua esecuzione … Mi sorge un dubbio: per questa attività è previsto un “compenso”?
Il codice civile stabilisce che se il de cuius nel testamento non abbia disposto diversamente, è un incarico a titolo gratuito. Tuttavia, considerato l’impegno che implica, credo sia una attività dove una spettanza sia più che giustificata.
Ti è mai capitato nell’esercizio della tua professione di essere nominata esecutrice testamentaria?
Sì, certo, e posso assicurare che, se da una parte è un onore essere individuati come tali, dall’altra non sempre si tratta di una “fortuna”; pertanto occorre riflettere bene se accettare o rinunciare all’incarico.
Aspetta …. “accettare o meno l’incarico”: spiegaci meglio….
Sì, se decidi di assumere l’incarico, l’accettazione va formalizzata presso l’ufficio successioni del tribunale competente (fa fede l’ultima residenza del de cuius o il luogo di apertura del testamento). Non ti nascondo che prendere l’appuntamento presso questo ufficio per l’accettazione, nell’ultimo anno (principalmente a causa del Covid) e specie nelle grandi città, comporta non poche difficoltà.
Tieni presente che accettare questo delicato incarico significa presentare la dichiarazione di successione ed entrare in possesso dei beni del de cuius, ed esserne responsabili.
Aspetto delicato direi ….
Certo e la principale conseguenza è quella di dover redigere il c.d. “inventario dei beni”, cosa non semplicissima, considerato che concretamente occorre interloquire con banche ed enti.
Ad esempio, occorre ottenere dalla banca la lettera dei cespiti, ovvero l’ammontare degli investimenti del de cuius e di quanto presente sul conto corrente, e saranno necessari l’atto notarile di apertura e pubblicazione del testamento, il certificato di morte, l’atto notorio …..
Immagino sia complicato già con tutti i beni in Italia …. Non oso pensare se ci sono beni all’estero….
Diciamo che nel caso si trattasse di una successione transfrontaliera accettare l’incarico di esecutore testamentario è una decisione quasi “eroica”.
Ogni atto e qualsiasi documento devono essere tradotti, legalizzati e muniti di apostilla, cioè di un timbro che viene apposto dal governo di un Paese firmatario della Convenzione dell’Aja del 1961…..
Dicevi però che si può anche rinunciare all’incarico ….
È chiaro che si può non accettare l’incarico e per coloro che invece già hanno accettato, occorre ricordare che in seguito si può anche rinunciare, però solo per gravi e/o giusta causa e comunque in modo non intempestivo (vale a dire per ragioni sopraggiunte e gravi motivi che dovranno essere indicati) e, anche in questo caso l’atto di rinuncia deve essere effettuato presso l’ufficio successioni del tribunale competente.
Facciamo che domani pubblicano un bel testamento dal quale esce il mio nome come esecutore testamentario: ti chiamo, tu cosa mi dici?
Ti dico sicuramente che è un onore per te, perché quella persona in tal modo ha espresso massima fiducia e stima nei tuoi confronti. Però ti consiglio anche di pensarci bene, perché comporta impegno e responsabilità. Sono convinta, però, che se tu dovessi rinunciare, il tuo amico, ovunque sia, il vostro amico ti perdonerà!
lo spero, Grazie Alba!
Avv. Alba Cicala