I Fondi comuni di investimento sono strumenti finanziari molto diffusi, sia tra i risparmiatori che tra investitori “istituzionali” (società quotate, banche, governi, organismi sovranazionali).
In questo articolo imparerai a scegliere i migliori, facendo attenzione ai costi ed evitando i rischi più frequenti, ottenendo da loro il massimo vantaggio.
I FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO

Nei due articoli precedenti (azioni e obbligazioni) ti ho spiegato perché operare direttamente su strumenti finanziari “singoli” come le azioni e le obbligazioni può essere pericoloso, se fatto con leggerezza.
Tali strumenti hanno già un rischio specifico, rappresentato dall’azienda che li emette e dal settore in cui operano. Utilizzarli senza avere consapevolezza delle loro caratteristiche aggiunge il pericolo (enorme) di essere colti di sorpresa e perdere dei soldi.
I rischi aumentano ancora di più se si pensa che ben pochi, prima di avvicinarsi agli investimenti, operano una seria pianificazione dei loro obiettivi di vita.
Alcuni di questi aspetti si attenuano ricorrendo ai FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO, vediamo perché.
Il modo più semplice che mi viene in mente per spiegare il fondo comune è immaginare un famosissimo e amatissimo fumetto: Asterix.
Nel villaggio gallico che lo vede come protagonista, questo personaggio e i suoi amici acquisiscono una forza sovrumana attraverso la pozione magica del loro saggio druido Panoramix.
Cosa c’entra questo con i fondi comuni?
Il fondo comune è come il Pentolone del druido.
Gli ingredienti della pozione magica sono un segreto che solo lui custodisce, ma una volta pronta ciascuno ha la sua razione.
In ogni razione ci sono sempre gli stessi elementi per tutti.
In un fondo comune:
- Il gestore seleziona gli “ingredienti” (cosìddetto “paniere” o “sottostante”).
- Il risparmiatore acquista e vende quote del fondo.
- In ogni quota gli “ingredienti” sono uguali per tutti.
Ciò che cambia, tra un investitore e l’altro, è semplicemente la quantità di quote (cosa che in Asterix non succede perché a ognuno va la stessa razione in ugual misura).
Naturalmente, come detto più volte nel mio blog, purtroppo non tutti i “Druidi” nell’industria del risparmio hanno le stesse capacità.
Bisogna dunque saper scegliere, nel mare magnum di Fondi Comuni attualmente esistenti sul mercato (circa 30.000);
I Fondi Comuni di Investimento hanno avuto un enorme successo:

il vantaggio di scegliere questa forma di investimento sta nella sicurezza di ridurre i rischi specifici di AZIONI e OBBLIGAZIONI, attraverso una diversificazione sicuramente più ampia, completa e quindi efficace di quanto non si possa fare per proprio conto.
Ma affinché il risultato arrivi, occorre che funzionino bene TRE COMPONENTI:
- IL PANIERE SOTTOSTANTE (IL PORTAFOGLIO)
- IL GESTORE
- I COSTI
Vediamone brevemente uno per volta:
1. IL PANIERE SOTTOSTANTE
(IL PORTAFOGLIO)

Nel capitolo sulle azioni avevo parlato di tre equilibri che un’azienda deve rispettare per essere considerata di valore.
Questi erano l’equilibrio finanziario, l’equilibrio economico e quello patrimoniale.
Cosa sono?
- Un’azienda è in equilibrio da un punto di vista finanziario quando il suo livello di indebitamento non supera i livelli “di guardia”;
- è in equilibrio economico quando il rendimento dei suoi investimenti è maggiore di ciò che paga per indebitarsi;
- è in equilibrio patrimoniale, quando riesce a finanziare i suoi fabbisogni con le corrette fonti.
Non è detto che essi convivano simultaneamente, ma è certo che l’assenza di ognuno di loro influisce sugli altri e che se mancano tutti e tre di certo l’impresa non promette bene.
Questi tre equilibri non sono il frutto di “opinioni” ma il risultato di calcoli sofisticati indicati dai bilanci delle aziende quotate: il risparmiatore – a meno di rarissime eccezioni, non ha mezzi e informazioni sufficienti per stabilire se vi siano o meno.
Tali bilanci sono pubblici, ma leggerli così come sono è del tutto inutile: occorre saperli decifrare.
Lo stesso vale per le OBBLIGAZIONI:
tutte le loro caratteristiche ovvero la loro durata, il loro tasso di interesse e la solidità di chi chiede soldi in prestito al risparmiatore, possono essere tenute sotto controllo soltanto da gestori competenti, capaci non solo di osservare ma di intervenire.
È un po’ come quando andiamo a fare le analisi cliniche: se non ci fosse un parametro che ci indica la “normalità”, difficilmente sapremmo capire se i valori che ne vengono fuori sono tranquillizzanti o possono destare allarme.
Nel caso dei Fondi Comuni, dobbiamo pensare che c’è un intero gruppo di medici specialisti che leggono i numeri e hanno i mezzi, le conoscenze e l’esperienza per interpretarli e analizzarli al meglio.
Così come il lavoro del medico non si ferma allo studio delle analisi cliniche, quello per la costruzione del portafoglio non si ferma a quello dell’analisi di bilancio (chiamata “fondamentale”).
Con l’analisi c.d. “tecnica”, vengono valutati gli strumenti da inserire nel paniere con criteri statistico-matematici, legati alle quantità e agli andamenti degli scambi sui mercati finanziari.
Questo tipo di analisi è particolarmente complicata, perché fortemente influenzata dai comportamenti psicologici degli investitori.
In ultimo, (non certo per importanza) chi costruisce un portafoglio deve avere sempre come faro il principio della diversificazione.
Come spiegato nel mio articolo dedicato all’argomento, per ottenerla è necessario avere un quadro molto ampio delle diverse “correlazioni” (ovvero come si muovono gli strumenti inseriti nel portafoglio gli uni rispetto agli altri, e rispetto al mercato di riferimento).
Ciò è possibile soltanto avendo a disposizione dati storici e mezzi di calcolo adeguati a questo difficilissimo compito. Un singolo risparmiatore, per quanto informato o preparato, non può contare né sui primi, né sui secondi.
2. IL GESTORE

Chi decide dove, quando e come i tuoi soldi verranno investiti?
Questa figura, rappresentata nel mio esempio dal Druido Panoramix, non è mai una persona sola, ma prende forma dal lavoro di un’intera squadra di persone, composta da una serie di figure chiave.
- Il responsabile della gestione (“Asset manager”) è colui che, all’interno della fabbrica del fondo comune, ha la visione d’insieme. Solitamente è una persona sola; la sua principale qualità è di avere una percezione finissima degli scenari geopolitici ed economici, soprattutto futuri. La sua funzione è quindi quella di indirizzare le linee guida strategiche dell’investimento.
- I responsabili del portafoglio (“Portfolio manager”) si occupano ciascuno di una zona, di un settore e di una tipologia di strumenti e su questi sono chiamati a costruire i portafogli di investimento.
Quasi sempre operano direttamente nell’area geografica di cui sono incaricati. All’interno di una società di gestione, se ne contano poche unità.
- Gli analisti sono i tecnici che si occupano di studiare i bilanci e più in generale i numeri e i comportamenti sul mercato delle singole aziende, o governi, che inseriscono nel paniere del fondo comune.
3. I COSTI

L’ultima importante componente che condiziona il risultato di uno strumento gestito, è quella rappresentata dai suoi costi.
Come accennato precedentemente, i costi dei fondi comuni sono più di uno, vediamo tutte le commissioni presenti:
- entrata
- uscita
- gestione
- performance
Oggi non è difficile venire a conoscenza dei costi di uno strumento come questo, la rete è piena di riferimenti. Tuttavia, le informazioni disponibili riportano sempre i costi massimi riportati sul “prospetto informativo”.
Nella realtà, funziona un po’ come negli alberghi.
Hai presente quella targa dietro la porta della stanza dove c’è scritto il prezzo di una notte? Di solito non è mai quello perché la struttura decide di volta in volta, in base a una serie di variabili, la tariffa da applicare all’ospite di turno.
Con in Fondi Comuni funziona così.
Chi li colloca può DECIDERE, entro certi limiti, il peso dei costi.
Per ottenere il risultato finale, è essenziale che il costo sia quanto più possibile adeguato al servizio che il cliente riceve, in termini di bravura del gestore e di qualità (se c’è) della consulenza di chi propone un portafoglio di Fondi Comuni.
Concludiamo anche il capitolo dei fondi di investimento con il consueto schema dei loro PRO e dei loro CONTRO.
- Pensi di non avere un’adeguata esperienza per costruire un portafoglio di singole azioni e obbligazioni?
- Vuoi approfondire la conoscenza sugli strumenti gestiti e sul loro contenuto?
- Vuoi investire in Fondi Comuni ma non sai quali scegliere?
Chiedimi una consulenza gratuita e ti spiegherò subito come fare.
Non perderti tutti gli aggiornamenti e le prossime novità, seguimi sui miei canali Fb e Linkedin!