Il vero significato di questa canzone è ancora discusso. Alcuni dicono che sia la storia di uno scandalo che all’epoca fece scalpore: un uomo molto conosciuto e politicamente influente e la sua relazione con un transessuale (Gianna appunto).
Chi invece parla di una ragazza come tante altre, che sosteneva tesi e illusioni, e a cui piacevano la bella vita e i soldi. Sullo sfondo c’è il ritornello che afferma come di giorno molte persone cercano di restare “nelle righe”, nella propria routine o sul posto di lavoro, la notte invece vengono fuori nella loro natura. Io mi sono concentrato sull’inflazione nel mio blog, per la frase del testo dove si parla di questo.
L’inflazione è un elemento importante nel lavoro di un consulente, perché mentre le persone normali la subiscono e basta perché hanno molti pensieri da mettere in ordine, noi dobbiamo cercare di anticiparne gli effetti. Consideriamo che questa “parolaccia” ha almeno due aspetti. Uno è puramente statistico: il paniere ISTAT che ogni tanto sentiamo in tv… non gli diamo peso; ci raccontano di circa 1500 prodotti tra cui lo zenzero, i frutti di bosco e soprattutto la bici elettrica (solo per citare gli ultimi). E chi ce li ha tutti dentro casa?? Chi se ne frega pensiamo. E poi c’è quella personale legata al nostro stile di vita.
C’è solo un modo per condividere e mettere insieme discorsi sui soldi e le statistiche, con discorsi sulle proprie abitudini e le proprie passioni. Trovare una persona che capisca dei primi e che nel tempo riesca a trovare il modo di starvi simpatica a tal punto da conoscere quali sono i vostri desideri. Questa persona può essere solo un buon consulente finanziario. Egli non ha il potere di far diventare ricchi. Ricchezza è avere desideri allineati con i propri soldi e purtroppo, i soldi quasi mai sono allineati ai desideri. Però il suo lavoro è totalmente concentrato sul cercare i modi che le due cose si avvicinino nel corso del nostro ciclo di vita, per gli obiettivi veramente importanti. Una di queste, è semplicemente battere l’inflazione e fare in modo che se spostiamo i consumi nel tempo, possiamo arrivare a quel momento in cui possiamo concederceli. Sembra semplice ma non lo è. Un esempio banale.
Quando negli anni 80 gli italiani compravano titoli di stato con tassi di interesse molto alti, ottenendo in alcuni casi un vero e proprio “stipendio” aggiuntivo, avevano un rapporto con l’inflazione legato proprio alla distinzione fatta sopra. A loro, dell’inflazione statistica importava poco, perché in quei casi in cui i capitali impiegati erano tali da consentire rendimenti che superavano lo stipendio di un buon impiegato, hai voglia a dire che l’inflazione era alta e che quindi in realtà quegli interessi non erano cosi stratosferici! Poi però con l’entrata in vigore dell’euro, quegli italiani che si sentivano cosi ricchi e che avevano adottato quegli stili di vita, improvvisamente si sono ritrovati con la metà del capitale e degli interessi.
Alcuni sono sopravvissuti al proprio patrimonio e si sono ritrovati in difficoltà. La stessa cosa accadrebbe oggi, in una fantascientifica ipotesi di uscita dall’euro. Anzi, gli economisti in questo senso sono concordi, le conseguenze sui nostri (pochi o tanti che siano) risparmi, sarebbero ancora più drammatiche. Di fronte a cambiamenti imponderabili che arrivano magari molto in là negli anni esiste un metodo infallibile. Costruire una zattera con tanti barili per salvarsi (investimento diversificato) e trovare una persona in grado di tenere la barra del timone dritta durante le tempeste.
Buon ascolto!