tutelare patrimonio dal covid-19
sara vannelli Nessun commento

Ecco 3 consigli fondamentali per aiutare il tuo patrimonio a sopravvivere alla crisi, da una corretta pianificazione alla ricerca delle soluzioni più adeguate.

Sottolineo sempre che esercito la professione di CONSULENTE FINANZIARIO e PATRIMONIALE perché nella vita di una persona o di una famiglia, è il PATRIMONIO nel suo complesso che va considerato. 

Esso è composto da 

  • Soldi 
  • Immobili 
  • Oggetti di valore: gioielli, quadri, macchine
  • Capitale umano (la capacità di produrre reddito). 

In un momento come quello di oggi, solo chi ha pianificato attentamente il suo patrimonio può prendersi il lusso di non preoccuparsi di quello che accade sui mercati finanziari. 

Per tutti costoro, la storia ci insegna due cose:

  1. Ogni shock (attentati, catastrofi naturali, guerre e per l’appunto pandemie) si ripercuote in modo violento sui mercati finanziari.
  2. Finito il momento di emergenza, questi si riprendono quello che hanno perso e ricominciano a crescere

Quello che non si può definire a priori, è la durata, sia del primo che del secondo periodo.  Anche lì ci viene in supporto l’esperienza passata: i cicli si avvicendano con tempi lunghi. Come dice il proverbio “le borse scendono con l’ascensore e risalgono con le scale”! 

Chi pianifica le proprie scelte non deve rivederle ogni volta che succede qualcosa anche di enorme e grave come sta accadendo oggi. Questo perché è già consapevole del fatto che i soldi non crescono sugli alberi e che ogni investimento ha bisogno di tempo per dare i suoi frutti.

Il problema nasce per chi improvvisa queste scelte. In questi casi si fa una scommessa

Riflessione

Giocare d’azzardo impone di prepararsi al rischio di poter perdere. Nella gestione dei risparmi questo spesso non accade! È ovviamente un problema di conoscenza.. 

Vediamo dunque, come si costruisce tutto questo.

I primi due consigli per tutelare qualsiasi patrimonio sono:

  1. disporre sempre di liquidità
  2. tutelarsi dai rischi che aggrediscono il capitale umano, ovvero la capacità di produrre reddito, trasferendoli sulle assicurazioni (rischio invalidità, rischio infortunio, rischio malattia, ecc. ecc.)

Riflessione

In un momento come questo, se nel nostro patrimonio vengono a mancare contemporaneamente la capacità di produrre reddito e la liquidità, come facciamo?

Escluderei si possa vendere immediatamente una casa o un pezzo di essa, difficile anche vendere una macchina in tempi rapidi; rimangono gli oggetti di valore: sicuramente più semplici da vendere, ma farlo velocemente non è esattamente un affare. Basti guardare come funziona un banco dei pegni

Sui mercati finanziari avviene più o meno lo stesso: chi ha fretta è disposto a farlo ai prezzi di mercato. Questi crollano là dove tutti corrono a vendere a fronte di pochi che comprano. È una delle leggi più elementari della domanda e dell’offerta. 

SALVARE IL PATRIMONIO DALL’EMERGENZA COVID19

Riassumendo, chi ha pianificato bene il proprio patrimonio

  • non avrà bisogno di generare improvvisamente liquidità
  • non dovrà vendere in fretta i propri investimenti e potrà aspettare pazientemente che il periodo di panico passi e con esso anche i crolli di mercato. 

Al contrario, chi non ha pianificato bene il suo patrimonio

  • avrà fretta di creare liquidità e svenderà qualcosa del suo patrimonio
  • venderà i suoi investimenti a un prezzo di sicuro INFERIORE a quello a cui li ha iniziati e perderà soldi.

Chiaro no? A parole forse, ma nei fatti un pò meno.

Il terzo e ultimo consiglio di oggi è confrontarsi con un consulente certificato e competente.

Un consulente però può rendere più facile costruire una sana e corretta pianificazione del patrimonio, per 3 motivi: 

  1. costringe a dedicare tempo a questi ragionamenti
  2. individua i bisogni e trova le soluzioni
  3. tiene monitorata la pianificazione e la aggiusta quando necessario.

Vuoi approfondire i passaggi che vanno fatti per pianificare al meglio il tuo patrimonio?

Contattami per una consulenza gratuita (anche online). 

Vuoi leggere la seconda parte dell’articolo? Lo trovi qui.