Differenze tra rischio percepito e rischio reale (parte seconda).
Le notizie negative sull’economia stanno nascondendo anche quelle (poche) positive. Molti pensano al rischio che in economia tutto finisca, è vera la frase (fatta) che dietro a una crisi c’è un’opportunità?
Vuoi essere tu a seguire i tuoi investimenti o è meglio che loro seguano te? Vediamo come fare!
Durante questi giorni mi è capitato di sentire tanti clienti (di altre banche) in preda allo sconforto.
L’osservazione che mi ha colpito di più è stata: “è sempre la stessa storia, si guadagnano le briciole e poi all’improvviso arriva una crisi che ti fa perdere tutto!”
Al netto di argomentazioni relative al modo con cui un investimento è stato impiegato, tale affermazione è grave, perché presuppone una visione del futuro del tutto negativa: la stessa persona, infatti, è convinta che il mercato sia finito e che la musica si sia fermata.
Non è l’unica e purtroppo è più che giustificata: le notizie da tanti giorni ormai si sono trasferite dalla crisi sanitaria alla crisi economica.
- Non più coronavirus ma coronabond;
- Prima il contagio ora il disagio.
- Non più pandemia ma economia.
Ora come allora, il senso comune che ci pervade e ci DOMINA è l’angoscia.
Ieri era per la salute, oggi un pò meno con le curve del contagio in diminuzione e domani sarà per i soldi e i nostri bilanci personali.
ATTENZIONE!
Non bisognava minimizzare allora e non bisogna farlo ora. Ma come allora c’era una differenza tra il rischio reale e il rischio percepito, così anche oggi si sta verificando lo stesso distacco mentale.

Nel mio precedente articolo sull’argomento, tentavo di spostare il focus DALLA visione apocalittica mutuata dalle serie tv sugli zombie, AD un quadro più realistico della situazione, facendomi supportare dai numeri.
Certo, dopo qualche mese questi ultimi, cosa ampiamente prevista, sono aumentati vorticosamente ma ciò non ha cambiato il senso di quello che volevo esprimere:
il rapporto tra i contagiati/deceduti e la popolazione generale, con il massimo rispetto per chi è rimasto coinvolto direttamente in questa tragedia, mi porta a concludere che il rischio di morire per Covid-19 è molto inferiore a quello percepito e che, dati alla mano, alla fine dell’emergenza una percentuale vicina al 95% di noi sarà ancora viva.
Alla luce di quanto è accaduto nel frattempo, è cresciuta anche la consapevolezza che il mondo non è più quello di prima e che da oggi in poi i nostri stili di vita cambieranno radicalmente.
Ma nulla è finito, la vita continua.
Questa constatazione si ripercuote anche sull’economia.
Anche qui è ovvio ormai, che dovremo adattarci ad una realtà nuova. Anche qui dovremo da ora in poi fare i conti con un contesto diverso e come tale ricco di novità.
Ma queste novità saranno solo ostacoli e pericoli?
La risposta migliore ce la lascia Albert Einstein, nel 1934.
Nella crisi nascono “inventiva, scoperte e grandi strategie”.

Ragioniamoci insieme su questa frase, rispetto al momento che stiamo vivendo. Per farlo vorrei parlare del TRAFFICO.
Lo faccio a ragion veduta perchè ne digerisco un bel po’ ogni anno in una grande metropoli come Roma.
Non è affatto detto che il distanziamento sociale imposto dalla pandemia termini con la scoperte e conseguente diffusione di un vaccino. La paura terrà le persone guardinghe per molto tempo.
Questo comporterà che il TREND (tendenza dell’economia) che iniziavamo a dare per scontato sull’automobile, si invertirà.
Le persone troveranno più rischioso prendere i trasporti di massa e il mezzo pubblico e sceglieranno di nuovo di spostarsi con la propria macchina.
Ci saranno altre sfide interessanti: meglio prendere un vagone della metropolitana o mettersi d’accordo con dei colleghi per andare a lavoro?
Sarà più prudente un “car pooling” (condivisione dell’auto con sconosciuti) piuttosto che un affollato pullman?
Se non ho la macchina, preferirò comunque un “car sharing”? (L’auto viene noleggiata e utilizzata da più più persone anche durante la stessa giornata)
Non vi è una risposta certa a queste sfide, ma la rinascita dello spostamento su quattro ruote a discapito dei mezzi più puliti e più sani, che però aggregano persone, sarà un evento molto probabile nell’immediato futuro.
Questa non è una buona notizia per la lotta contro l’inquinamento, quindi occorre considerare verosimile un aumento della produzione e dell’incentivazione a diffondersi del veicolo elettrico.
Ciò non sarà immediato, pertanto il petrolio, oggi coinvolto in una crisi senza precedenti, vivrà il suo momento di ripresa anche per questo inaspettato sviluppo della situazione sui nostri spostamenti qui e nel resto del mondo.
Come si può vedere, da un ragionamento su un singolo settore emergono già una serie di spunti sulla frase di Einstein.
Nella figura sottostante, una mia personale interpretazione grafica di ipotesi sui nuovi modi per spostarci.
In questi momenti – aggiungeva il grande scienziato – “nasce forte la ricerca di soluzioni e vie d’uscita”. Questo si contrappone al pessimismo diffuso e alla visione da fine del mondo che cerca di insinuarsi nelle nostre menti.
In questo periodo abbiamo avuto molti esempi lampanti di creatività e di talento:
- L’immediata conversione di molte aziende italiane in produttori di mascherine sanitarie e altro materiale utile al momento (respiratori, pannelli antigoccia ecc.);
- L’adattamento di milioni di lavoratori e delle loro aziende al lavoro da casa (smart working);
- Lo sviluppo delle consegne di merce anche a grandi distanze.
- E ancora, la solidarietà, la compattezza, la voglia di ricominciare.
E’ ovvio che il cambiamento non è alla portata di tutti, alcuni vivono, per dirla ancora alla Einstein, nella tragedia di non voler (o non poter, aggiungo io) lottare per superare questa crisi.
Nel mondo dei nostri investimenti e dei nostri risparmi, come possiamo tradurre questa lotta?
ECCO I MIEI 3 SUGGERIMENTI PER SFRUTTARE LE “CATTIVE” NOTIZIE DELL’ECONOMIA:
1.LA MEDAGLIA HA SEMPRE DUE FACCE: CERCA DI GUARDARLE ENTRAMBE

La riflessione di Einstein è sempre valida, ma la tendenza generale è di attribuire alla crisi le proprie difficoltà, dando più valore ai problemi che alle soluzioni. Spesso è difficile trovarle da soli, specialmente nel campo degli investimenti.
Ad esempio, in questo momento è fondamentale la commistione tra l’esperienza umana e l’aiuto della macchina di calcolo.
Da una parte infatti, soltanto poche piattaforme di investimento più evolute considerano i dati storici sul modo con cui il mondo della gestione del risparmio ha reagito nel passato alle crisi; ma dall’altra sarà necessario un professionista esperto che unisce queste informazioni alla situazione personale dell’investitore suggerendo le strade migliori.
2. SUI MERCATI FINANZIARI LA MUSICA NON FINISCE, MA NASCONO ALTRE MELODIE: PROCURATI I NUOVI SPARTITI E I NUOVI STRUMENTI

Momenti come questo non pongono fine agli scambi, ne cambiano soltanto la direzione. Il difficile è intuire per tempo quali sono le tendenze future.
Per questo esistono professionisti di livello (per seguire la metafora i “direttori d’orchestra”) che quotidianamente lavorano con questa filosofia. La cosa importante è che nella ricerca si può contare sull’ausilio di una serie di figure – quali i gestori di portafogli e gli analisti finanziari (i “musicisti”) che hanno le risorse e i mezzi necessari per approfondire tali aspetti, anche direttamente sul posto (il ché è ovviamente precluso al piccolo risparmiatore).
Presto scriverò un articolo per raccontarvi cosa succede in una società di gestione del risparmio (l’orchestra).
3.NON SCORAGGIARTI SE LE COSE CAMBIANO, MA CERCA DI CAMBIARE CON LORO

Non possiamo pretendere che cambi il risultato dei nostri investimenti se continuiamo a comportarci nello stesso modo.
Se il tuo consulente non è presente o non è all’altezza, cercane un altro!
Ti hanno detto che avresti potuto affidarti al primo funzionario di passaggio?
Credevi che il rischio negli investimenti potesse essere un elemento trascurabile?
Vorresti comprendere dove si nascondono i nuovi trend e le nuove aree di ripartenza dell’economia?
Sai scegliere da solo gli strumenti da utilizzare?
Potrebbe essere il momento giusto per ricevere qualche consiglio!
Contattami per ricevere una consulenza gratuita.
Sarà un piacere aiutarti a raggiungere i tuoi nuovi obiettivi!
Un’ultima cosa:
nel 1993 uscì una commedia molto divertente dal titolo “Ricomincio da capo” dove un meteorologo, Phil Connors, vittima di un incantesimo, si risvegliava tutti i giorni, lo stesso giorno (il 2 febbraio), alla stessa ora.
Nonostante tutti i suoi sforzi e le sue corse, la cosa continuava a ripetersi.
Naturalmente la trama poi si sviluppa fino a portare al lieto fine, ma questa scena a me fa venire in mente tutti gli investitori che ogni volta che c’è un cambiamento corrono dietro una o più notizie per cercare di sfruttarle a proprio vantaggio:
ormai però queste notizie sono già vecchie per i mercati, e l’investitore si ritrova puntualmente al punto di partenza (nei casi peggiori, perdendo soldi).
Poi ricordo la scena più famosa del film “Rocky”, dove lui corre per le strade di Philadelfia, per finire trionfante sulla scalinata del Museo. In questo non si trattava di un circolo vizioso, ma di una corsa con un fine ben chiaro: allenarsi e vincere il titolo mondiale di Boxe.
Questa scena, al contrario della prima, mi ricorda quell’investitore che proprio come un atleta pianifica con attenzione gli obiettivi e cerca a tutti i costi di raggiungerli anche, come Rocky, seguendo percorsi diversi.
Su questo ancora, Albert Einstein di sicuro sa chi sta correndo meglio: “Non pretendere che le cose cambino, se continui a fare ciò che facevi prima”.
Tu vuoi essere Rocky o Phil Connors nella gestione dei tuoi risparmi?

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